Guardiamo alla Cina: dalle app di intrattenimento al social commerce

Dopo aver trascorso tanto tempo online e dopo aver usufruito di tutti i servizi possibili ed immaginabili di intrattenimento, delivery ed e-Commerce in questo periodo di emergenza sanitaria ancora in atto, iniziano – ma in realtà continuano aggiornandosi – le riflessioni sui prossimi trend digitali. Abbiamo assistito ad un aumento dell’offerta di intrattenimento sui canali social di personaggi pubblici, enti e brand che ci ha portati a restare incollati sui diversi canali per allietare la nostra vita casalinga. Chi non si è trovato su Instagram a seguire tutte le dirette possibili: da Jo Squillo a Montemagno, dal Mibact al Sole24ore, da IoDonna a Lavazza? Quindi, se in termini di contenuti abbiamo avuto a che fare con video dirette e live streaming su FB, IG, YT, Twitch e anche Linkedin – che ha rilasciato proprio durante l’emergenza la feature legata ai Live – in termini di attività è stato l’e-Commerce a guidare gli acquisti.

Roberto Liscia, presidente Netcomm, stima che con il coronavirus la popolazione degli eShopper in Italia sia aumentata del 10% e che questa percentuale “tenderà ad aumentare anche nel prossimo futuro”. nuovi utenti che non sarà necessario trattenere online, dice, perché con il tempo acquisiranno “maggiore dimestichezza con gli acquisti online diventando sempre più multicanale”.

E se questo trend dell’e-Commerce si fondesse proprio con le dinamiche delle dirette di intrattenimento per eccellenza?

Per comprendere al meglio questo fenomeno ed anche quale possa essere il futuro dell’e-Commerce e le sue implicazioni, dobbiamo guardare alla Cina. “Questo perché la spinta al rinnovamento e il suo rapporto con la tecnologia, unita al forte pragmatismo e alla capacità di adattamento che caratterizzano la Cina contemporanea, posizionano ancora il Paese come anticipatore di ciò che avverrà in altre aree del mondo” afferma Stefano Generali, Managing Director di intarget China e ancora: “il lockdown ha generato un generale aumento degli acquisti online di prodotti che normalmente venivano acquistati in store. La videoconferenza e la chat sono diventati la via principale a cui persone, imprese e servizi accedono per connettersi nei diversi settori fino ad oggi marginali. Pensiamo ad aree come Sport & Fitness e alle sfilate di moda e c’è, ancor di più, una fiducia, nella tecnologia come garanzia di sicurezza da tutte le fasce d’età, in maniera trasversale.”

Quindi ecco per voi del materiale su cui riflettere: una lista delle app cinesi più utilizzate, i cui meccanismi e dinamiche potrebbero essere presto integrati anche in quelle più utilizzate in Italia o in nuove app promettenti.

WeChat, prima in assoluto, è Installata su 1,2 miliardi di smartphone ed è la leader indiscussa delle app cinesi. Tencent, la società madre dell’app insieme a QQ è una delle aziende più innovative del settore tech. Fa parte del cosiddetto BAT, acronimo che sta a simboleggiare la triade dei colossi cinesi Baidu, Alibaba and Tencent. Tra le funzioni che lo rendono interessante troviamo: la possibilità di effettuare chiamate vocali e video-chiamate, l’invio di messaggi audio in stile walkie talkie, la condivisione della propria posizione geografica e perfino il trasferimento di denaro tramite carta di credito. Non mancano, poi, le conversazioni di gruppo, la possibilità di scambiarsi foto e una sorta di social network interno attraverso cui gli utenti possono condividere i propri scatti con il pubblico. Basta poco per capire che WeChat è fondamentale anche per i brand che vogliano fare attività di content marketing, advertising, lead generation, brand awareness e influencer marketing in Cina. Nata come app di messaggistica nel 2011, si è infatti velocemente evoluta in un’app all-in-one che offre numerosi strumenti di marketing ai brand. Fra questi troviamo i WeChat Official Account, i WeChat mini-program, il servizio di pagamento elettronico WeChat Pay e le funzionalità di advertising.

Sina Weibo con quasi 400 milioni di utenti attivi, è una delle app cinesi più in voga in Cina da parecchi anni. Si tratta di una piattaforma social di proprietà di Sina, il più grande portale di informazione cinese. Spesso Weibo viene denominato il “fratello cinese” di Twitter. In realtà è molto di più. Infatti combina le funzionalità dei nostri Twitter, Instagram e Facebook. Motivo per cui è una piattaforma ottima per fare attività di brand awareness, drive-to-ecommerce, advertising, influencer marketing e promozione di eventi.

QQ è un’altra app per il messaging che è stata il prodotto di punta di Tencent prima dell’avvento di WeChat. È ancora uno dei principali tool di comunicazione, ma ha aggiunto nuove funzionalità. Fra queste il gaming, strumenti di condivisione di foto e video simili a Facebook e Snapchat e l’invio di mail e di file pesanti. Motivo per cui è molto popolare sul posto di lavoro. Il 60% dei suoi utenti ha meno di 30 anni. Ciò offre ai brand la possibilità di ingaggiare quegli utenti che sosterranno i consumi futuri in Cina.

Little Red Book (in cinese Xiaohongshu) è una delle app cinesi in maggiore crescita nell’ultimo periodo. La possiamo descrivere come un mix fra i nostri Pinterest e Instagram, dove però è anche possibile acquistare direttamente i prodotti in foto. Per questo si configura come un vero e proprio social commerce, una fusione fra social network ed e-commerce. Per questo motivo è terreno fertile per tutte le attività di influencer marketing, con la collaborazione dei Key Opinion Leader (gli influencer cinesi, detti anche KOL). Altro fatto interessante per i brand è che la sua audience è prevalentemente di sesso femminile e giovane.

Douyin con 518 milioni di utenti mensili, è fra le app cinesi di short video e live streaming più in voga al momento. “Gemella cinese” di TikTok, di proprietà di ByteDance, vede i giovani e giovanissimi costituire ben l’80% della sua audience. I video, di lunghezza variabile fra i 15 e i 60 secondi, sono un ottimo strumento per cogliere la volatile attenzione degli utenti: i video includono doppiaggi di scene famose, scherzi ad amici e parenti, challenges in cui i partecipanti si sfidano a fare qualcosa. Ad assicurarne il successo e la viralità ci sono i KOL. Non solo: Douyin offre la possibilità di inserire link diretti a piattaforme e-commerce e pop-up per acquisti diretti in-app. Taobao è l’e-shop più utilizzato dai KOL per fare vendite su Douyin, ma possono essere collegati altri e-commerce tra cui JD.com, Tmall e WeChat mini-program. Il collegamento con l’e-commerce è visibile sui video: compare un’icona che invita gli utenti a cliccare e passare da Douyin al negozio dove si può comprare il prodotto.

Kuaishou è un’app di short video per molti versi simile a Douyin. Conta 443 milioni di utenti attivi mensilmente. Anch’essa, infatti, punta sull’intrattenimento come mezzo per dirigere gli acquisti su e-commerce linkati nei video e nelle dirette. Bisogna considerare, però, che l’audience di Kuaishou è concentrata nelle città medio-piccole e di fascia più bassa rispetto a Douyin. Per questo i due giganti riescono a coesistere, sebbene siano basati sullo stesso format.

Baidu Tieba, con quasi 300 milioni di utenti attivi ogni giorno e 1 miliardo di utenti registrati è uno dei molti servizi che compongono l’offerta di Baidu, motore di ricerca cinese. Tra i servizi ci sono: mappe, ricerca per video, foto, notizie, mp3, enciclopedia collaborativa stile Wikipedia, database di leggi e regolamentazioni finanziarie, selezione di film e serie TV gratuite e davvero tanto altro. Ma in particolare Baidu Tieba si focalizza sulla creazione di forum intorno a una specifica keyword. Se, digitando nella barra di ricerca, non si trova nessun forum dedicato, esso viene creato automaticamente dopo la query. Nonostante non si possa usare per advertising, viene utilizzata dai brand in vario modo. La piattaforma è interessante per i brand soprattutto perché permette di ingaggiare gli utenti su specifici argomenti d’interesse, creando target di nicchia; serve anche a stimolare la brand awareness e a ricevere utili feedback.

Toutiao è un’applicazione di proprietà di ByteDance che ha la funzione di aggregatore di notizie. Con più di 200 milioni di utenti attivi e contenuti che ricevono 4,2 miliardi di visualizzazioni ogni giorno, è considerata la piattaforma n.1 per distribuzione di contenuti. La sua particolarità è quella di essere integrata con software di intelligenza artificiale e machine learning, i quali creano un newsfeed personalizzato per ogni utente. In tal modo ciascuno vede ciò che più si adatta ai contenuti con i quali ha interagito in passato. Toutiao è dunque un ottimo database di informazioni sui consumatori e una delle app cinesi migliori per fare advertising mirato.

Zhihu è la piattaforma social per domande e risposte più popolare fra le app cinesi. Per fare un paragone possiamo definirla il parallelo cinese di Yahoo Answers e Quora. Basa il suo successo sull’autorevolezza dei contenuti pubblicati dai suoi utenti. Ciò che la rende un’app interessante per i brand è prima di tutto la sua audience, costituita da utenti istruiti e con un alto potere d’acquisto. In termini di ottimizzazione SEO va tenuto in conto che le keyword ricercate su motori di ricerca come Baidu e Sogou sono sempre collegate a Zhihu. L’app può dunque servire per fare lead generation, content marketing e KOL marketing (grazie ai top contributor, ritenuti particolarmente affidabili).

YouKu è lo YouTube cinese ed è la più grande piattaforma di video hosting presente Oltre Muraglia e la sua è tra le app cinesi più popolari anche da mobile. Anche se sta gradualmente perdendo terreno in favore di piattaforme come iQiyi, Tencent Video e Bilibili, YouKu continua a godere di grande popolarità. Spesso associata ai programmi “piratati” in passato, ha cambiato la sua politica e prevede solo contenuti legittimi. Nel 2019 erano circa 580 milioni i cinesi che guardano i loro programmi preferiti su YouKu. Una buona audience per fare brand awareness e content marketing.

Nella descrizione delle app e piattaforme cinesi, non possiamo non nominare Alibaba, un sito di e-Commerce stile Amazon particolarmente utilizzato in Cina, che insieme a Wechat ed altri applicativi è cresciuto a dismisura consentendo a milioni di cinesi di comprare e scambiare beni online. Ma Alibaba è soprattutto un e-Commerce business to business che consente cioè alle aziende di comprare grandi quantitativi di prodotti in modo semplice e con consegna rapida. Al contrario di Amazon, Alibaba non possiede prodotti gestiti in propri magazzini e centri di distribuzione ma è prevalentemente un intermediario tra fornitori di diversi paesi (anche se in prevalenza cinesi) e compratori. Da poco proprio Alibaba ha promosso la prima fiera globale interamente online, fruibile attraverso la piattaforma B2B dell’azienda con sede a Hangzhou. Investirà 10 miliardi di yuan, pari a 1,4 miliardi di dollari, in una serie di sistemi di intelligenza artificiale e di gestione della internet of things che faranno capo ai suoi smart speaker Tmall Genie.

Da includere nelle nostre riflessioni, gli acquisti di gruppo tra amici, tramite player come Pinduoduo, che consentono di abbattere i costi grazie al coinvolgimento di altri utenti nell’acquisto. Nel complesso, gli utenti di Pinduoduo sono alla ricerca di un affare: dichiarano di essere più propensi ad acquistare un prodotto costoso e fortemente scontato, piuttosto che prodotti più economici senza sconto. Taobao/JD e Pinduoduo sono simili e orientati all’e-Commerce ma hanno comportamenti d’uso completamente diversi: gli utenti di Taobao/JD trovano i prodotti attraverso la ricerca per parole chiave, mentre la maggior parte degli utenti di Pinduoduo sta cercando offerte speciali disponibili ogni giorno. Questo è reso possibile dall’IA dietro Pinduoduo, che sta spingendo i prodotti giusti agli utenti giusti in base alla popolarità del prodotto e alla storia degli acquisti degli utenti. Pinduoduo è già visto anche come un sistema più meritocratico per i prodotti dove, ad esempio, i buoni prodotti che ricevono attenzione possono trovare la loro strada per arrivare in cima alla classifica anche se non provengono da grandi marchi/store.

Come potete vedere, parliamo di una miriade di servizi in continua trasformazione che però ha già preso forma chiara fondendo insieme le più comuni caratteristiche di intrattenimento dei social network con l’e-commerce chiudendo – anche in diversi modi – il cerchio dell’esperienza di consumo dell’utente.

Succederà anche in Italia? Per ora i segnali, compreso il rinnovato interesse per i processi di acquisto online durante l’emergenza sanitaria, ci dicono che proprio questa potrebbe essere la nuova tendenza. Staremo a vedere, cari Cercatori!

Fonti: Brand News, Giornale delle PMI, East Media

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